Secondo gli autori di una revisione sistematica pubblicata nel 2023 su Autoimmunity reviews, il peso e l’indice di massa corporea (BMI) dovrebbero essere presi in considerazione nel piano di trattamento dei pazienti affetti da artrite infiammatoria (AI). I pazienti in sovrappeso e/o obesi con la patologia presentano, infatti, una maggiore attività della malattia e minori probabilità di raggiungere e/o di mantenere gli obiettivi del trattamento. Inoltre, l’eccesso di peso può influenzare negativamente anche la risposta agli inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF) nei pazienti con AI, compresi quelli affetti da artrite reumatoide – AR, artrite psoriasica – PsA, spondiloartrite assiale – AxSpA.
Gli autori dell’analisi, condotta in diversi centri in Grecia e in Gran Bretagna, dopo aver valutato 75 studi hanno osservato che l’efficacia degli inibitori del TNF era influenzata dal BMI in tutte le forme di AI. Inoltre, i risultati favorevoli degli inibitori dell’IL-23 e dell’IL-17 non sembravano, invece, essere influenzati dall’aumento del BMI nei pazienti con PsA o AxSpA. Risultati simili sono stati trovati per il tocilizumab (nell’AR) e per l’abatacept (nell’AR e nella PsA). Ulteriori dati sono necessari per gli inibitori JAK, anche se finora l’effetto del peso/BMI non sembrerebbe significativo.
In conclusione, nella pianificazione del trattamento per i pazienti con artrite infiammatoria, è fondamentale tenere in considerazione il peso e l’indice di massa corporea (BMI), specialmente considerando che il loro impatto è più evidente nei pazienti trattati con inibitori del TNF rispetto agli altri farmaci antireumatici biologici o mirati-sintetici (b/ts-DMARDs).
Autoimmunity reviews, 22(7), 103357. https://doi.org/10.1016/j.autrev.2023.103357